Qual è la stabilità di un atomo?


La migliore risposta

Il punto di partenza di Bohr era realizzare che la meccanica classica da sola non avrebbe mai potuto spiegare la stabilità dellatomo. Un atomo stabile ha una certa dimensione in modo che qualsiasi equazione che lo descrive debba contenere una costante fondamentale o una combinazione di costanti con una dimensione di lunghezza. Le costanti fondamentali classiche – vale a dire, le cariche e le masse dellelettrone e del nucleo – non possono essere combinate per formare una lunghezza. Bohr notò, tuttavia, che la costante quantistica formulata dal fisico tedesco Max Planck ha dimensioni che, quando combinate con la massa e la carica dellelettrone, producono una misura di lunghezza. Numericamente, la misura è vicina alla dimensione nota degli atomi. Questo ha incoraggiato Bohr a utilizzare la costante di Planck nella ricerca di una teoria dellatomo.

Planck aveva introdotto la sua costante nel 1900 in una formula che spiega la radiazione luminosa emessa da corpi riscaldati. Secondo la teoria classica, confrontabile quantità di energia luminosa dovrebbero essere prodotte a tutte le frequenze. Ciò non solo è contrario allosservazione, ma implica anche lassurdo risultato che lenergia totale irradiata da un corpo riscaldato dovrebbe essere infinita. Planck postulò che lenergia può essere emessa o assorbita solo in quantità discrete , che ha chiamato quanti (la parola latina per “quanto”). Il quanto di energia è correlato alla frequenza della luce da una nuova costante fondamentale, h. Quando un corpo viene riscaldato, la sua energia radiante in una particolare gamma di frequenze è , secondo la teoria classica, proporzionale alla temperatura del corpo. Con lipotesi di Planck, tuttavia, la radiazione può avvenire solo in quantità quantiche di energia. Se lenergia radiante è inferiore al quanto di energia, la quantità di luce in quella gamma di frequenza sarà ridotta. La formula di Planck descrive correttamente la radiazione dai corpi riscaldati. La costante di Planck ha le dimensioni di azione, che possono essere espresse come unità di energia moltiplicate per il tempo, unità di quantità di moto moltiplicate per lunghezza o unità di momento angolare. Ad esempio, la costante di Planck può essere scritta come h = 6,6×10-34 joule secondi.

Utilizzando la costante di Planck, Bohr ha ottenuto una formula accurata per i livelli di energia dellatomo di idrogeno. Ha postulato che il momento angolare dellelettrone è quantizzato, cioè può avere solo valori discreti. Presumeva che altrimenti gli elettroni obbedissero alle leggi della meccanica classica viaggiando attorno al nucleo in orbite circolari. A causa della quantizzazione, le orbite degli elettroni hanno dimensioni ed energie fisse. Le orbite sono etichettate da un numero intero, il numero quantico n.

Risposta

Può essere visto in due modi:

(1) Quando il più esterno il guscio è pieno … cioè ha 8 elettroni o 2 elettroni nel caso dellelio..in quei casi in cui latomo ha già ricevuto il suo octeco non reagisce con altri atomi.

(2) quando il nucleo di un atomo è piccolo … cioè ha un numero minore di protoni e nuetroni … dopo 137 cioè Bismuto latomo diventa instabile perché ha un nuecleus molto grande (e quindi prende parte alle reazioni del nucleo – fissione e fussion )

Spero che abbia aiutato :))

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